PILI: 2000 BOMBE, NOTTE DI TENSIONE AL PORTO CANALE PER IL NUOVO CARICO DI MORTE

PILI: 2000 BOMBE, NOTTE DI TENSIONE AL PORTO CANALE PER IL NUOVO CARICO DI MORTE

Il deputato di Unidos identificato dalla guardia di Finanza intervenuta per impedire la documentazione del carico
Schierati mezzi di ogni genere per impedire la visuale sul carico illegale
SEGNALAZIONE ALLE PROCURE SU QUESTO NUOVO CARICO DI MORTE, CONDANNATO ANCHE DALL’ONU

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https://www.facebook.com/mauro.pilibis/videos/1327363357342365/

“Un carico di morte, l’ennesimo dal porto canale di Cagliari. Questa volta con palesi tentativi di nascondere la vergognosa gestione di questo traffico di bombe tedesche dalla Sardegna verso i paesi arabi. La Bahri Jeddah, la nave battente bandiera dell’Arabia Saudita è arrivata nelle prime ore del mattino di ieri al porto canale di Cagliari per ripartire in piena notte carica di morte. Operazioni di carico che sono state interrotte più volte durante tutta la notte per impedire al sottoscritto di documentare quello che stava avvenendo in un porto civile. Sono arrivati anche a chiedere l’intervento della Guardia di Finanza che in piena notte è intervenuta per identificarmi e per intimarmi di lasciare l’area, ottenendo il netto rifiuto. Le forze dell’ordine dovrebbero intervenire per verificare questi carichi e verificare l’illegalità di un trasporto verso un paese che usa questo materiale bellico per uccidere migliaia di civili e bambini. La nave saudita ha solcato i mari dall'Arabia Saudita sino a Cagliari per caricare non meno di dieci container di ordigni prodotti dalla RWM tedesca in agro di Domusnovas. Un altro carico ciclopico che va ad arimare un regime definito dai servizi segreti tedeschi “compulsivo”. Si è trattato di un’operazione secretata, coperta dallo Stato Italiano, che con l’intervento dei vigili del fuoco e della stessa finanza è totalmente impegnato a coprire questo misfatto. Le scene documentate con le quali hanno maldestramente tentato di occultare il carico confermano, se ci fosse qualche dubbio, la furtività del carico di morte”. Lo ha denunciato il deputato sardo di Unidos che ha divulgato stamane le immagini di quanto avvenuto stanotte nel porto canale di Cagliari.
“La gigantesca nave araba la Bahri Tabuk ha attraverso i mari dall'Arabia Saudita sino a Cagliari per caricare 2000 ordigni prodotti dalla RWM tedesca di Domusnovas. Un carico da 18 container issati a bordo con la supervisione di tecnici, vigilanza e vigili del fuoco. Un carico di morte senza precedenti, nonostante tutti i richiami dell'Onu a fermare questa devastante guerra dei sauditi contro la popolazione Yemenita. Un approvvigionamento gestito con codice rosso. Massima riservatezza e allerta sicurezza massima. I canali ufficiali con codice secretato imponevano la presenza di forze dell'ordine a presidio del porto canale già dalle prime luce dell'alba. Porto circondato da pattugliamenti costanti di Polizia e guardia di finanza”. “Un blitz Italo - Saudita pianificato in ogni dettaglio – denuncia Pili. Pianificato e organizzato dalla stato italiano, con la copertura del ministro della Difesa Pinotti con il via libera del premier Gentiloni. Sono loro che hanno trattato con gli emiri e i reali dell'Arabia Saudita questo carico di morte, coprendo la Germania che produce in Italia ma condanna il regime saudita”. “Soldi in cambio di strumenti di morte. Quelle bombe hanno già provocato già migliaia di morti, migliaia di bambini falciati da quel carico di morte. Si tratta ancora una volta – sostiene Pili - dell’ alleanza dei ricchi contro i poveri. La ricca Germania sfrutta la povertà di un territorio, il Sulcis, per produrre armi micidiali e rivenderle ai ricchi dell'Arabia Saudita, che poi le scaricano sui poveri dello Yemen. E in questa giornata nefasta per la Sardegna quel carico di morte, decine di migliaia di morti, è stato caricato come normali container dal porto canale di Cagliari. In realtà dentro quegli involucri d'acciaio e ferro c'erano migliaia di bombe. Le micidiali serie Mk, made in Sardinia. Caricate e ora in viaggio verso l'Arabia Saudita. Altre stragi, altre vittime innocenti. Con il via libera del governo italiano che avalla una strage in violazione a tutte le norme internazionali e alle stesse leggi italiane”.

“Resta il tema del lavoro – aggiunge Pili: lo affronto qui! Il lavoro va salvaguardato. Occorrono leggi e provvedimenti ad hoc perchè nessuno perda un solo posto di lavoro. Occorrono provvedimenti per garantire la ricollocazione dei lavoratori impegnati in queste nefaste produzioni. L'industria bellica forsennata e devastatrice, però, fa perdere la vita a migliaia di bambini e civili. Non bisogna perdere il lavoro, ma non bisogna nemmeno e soprattutto cancellare la vita di persone povere e inermi. Sarebbe facile fregarsene, in cambio di qualche voto! Ma la coscienza di ognuno deve prevalere sulla violenza di governi che producono armi e le spacciano in giro per il mondo. Poi – conclude Pili - non lamentiamoci quando l'immigrazione è un fenomeno incontrollabile”.